Note biografiche

Mario Fubini nacque a Torino nel 1900, ove si laureò nel 1921 con una tesi di letteratura francese; proprio sulla letteratura francese (de Vigny e Rachine) esordì come studioso passando poi agli studi di letteratura italiana.
Dopo aver insegnato nei licei, nel 1929 ottenne la libera docenza in Letteratura italiana all’Università di Torino; dal 1934 passò al Magistero di Firenze per tornare, nel 1937, a Torino, ove ottenne la cattedra di Letteratura italiana.
Salvo un periodo, durante la seconda guerra mondiale, quando dovette fuggire in Svizzera per le persecuzioni razziali, ove costruì un’università per rifugiati militari italiani, negli anni successivi proseguì la sua carriera universitaria insegnando nelle università di Palermo, Trieste, quindi a lungo in quella di Milano e da ultimo, dal 1965, Storia della critica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Fu tra l’altro socio dell’Accademia dei Lincei,presidente del Comitato nazionale per l’edizione delle opere del Foscolo, direttore responsabile del «Giornale storico della letteratura italiana», collaboratore di molte riviste e direttore della collana «Classici italiani» della UTET.

Di formazione crociana, conservò sempre, pur mutando o suoi interessi e argomenti di studio, un solido impianto storicistico integando il suo metodo con strumenti di stilistica.
Si è interessato a Dante (Due studi danteschi, Firenze, 1951), al Rinascimento italiano (Studio sulla letteratura del Rinascimento, Firenze, 1948), alle figure del Foscolo (pubblicò tra l’altro Ugo Foscolo, Torino, 1928), dell’Alfieri (V. Alfieri. Il pensiero, la tragedia, Firenze, 1946), del Vico (Stile e umanità di G.B. Vico, Bari, 1946), del Parini (Dall’Arcadia al Parini e Il Parini e il “Giorno”, entrambi Milano, 1952) ed infine del Leopardi.
I suoi studi di maggior interesse ed importanza innovativa riguardano la storia della critica e del pensiero estetico e soprattutto questioni di carattere metodologico; fondamentale al proposito è Critica e poesia. Saggi e discorsi di teoria letteraria (Bari, 1956) e Metrica e poesia (Milano, 1962).
Ultimo frutto della sua incessante attività è il volume del 1977, anno della sua morte, che raccoglie i principali scritti di Leopardi.