Il Fondo Omar Calabrese

Omar Calabrese

Note biografiche

(Firenze, 2 giugno 1949 – Monteriggioni, 31 marzo 2012)

Formatosi all’Università di Firenze, ha iniziato la carriera accademica al DAMS di Bologna per poi proseguirla a Siena dagli anni Novanta. Le sue ricerche hanno proposto una lettura semiotica delle arti, in sintonia e in stretta collaborazione con quelle svolte in ambito internazionale ( dal Groupe de recherches sèmio-linguistiques di Parigi al Centro Internazionale di Semiotica Linguistica di Urbino, alle Università di Yale, Harvard, Berlino, Bogotá, Buenos Aires, Londra, Zurigo, Salonicco, Mannheim, Madrid).

Professore ordinario di Semiotica delle arti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena, ha ricoperto cariche di rilievo a Siena coma Assessore alla cultura e Rettore del complesso museale Santa Maria della Scala.

Tra le sue opere principali:
Il linguaggio dell’arte (1984); La macchina della pittura (1985); L’età neobarocca (1987); Serio ludere (1993, 2015); Breve storia della semiotica (2000); Tiziano e la Venere di Urbino (2003); Come si legge un’opera d’arte (2008); L’arte dell’autoritratto (2008); Il trompe-l’oeil (2010).

 

Note sul fondo

 

Il fondo bibliografico, conservato nella stanza a lui dedicata, consta di circa 5000 volumi appartenuti alla sua biblioteca privata che rappresentano molto bene le caratteristiche interdisciplinari degli studi e degli interessi di Calabrese. Gli argomenti principali sono la comunicazione e l’arte, l’estetica e l’iconologia.
Il fondo è catalogato ed è di libero accesso al prestito e posto in scaffali aperti al pubblico.