Unisi e Open Access

L’OPEN ACCESS
Cos'è e come nasce l'Open Access

L’Open Access (OA) è un movimento che ha per obiettivo l’accesso libero e senza barriere al sapere scientifico. L’espressione OA viene utilizzata per la prima volta in un documento pubblico il 14 febbraio 2002, nel Budapest Open Access Initiative (BOAI), promosso dall’Open Society Institute. Il manifesto, conosciuto come Dichiarazione di Budapest, è considerato l’atto costitutivo del movimento OA e già delinea le strategie da seguire. Con l’OA, la maggiore visibilità e diffusione dei prodotti dalla ricerca scientifica amplia i benefici della circolazione della conoscenza per coloro che sono direttamente implicati nei processi di produzione e diffusione dei dati (ricercatori, insegnanti, studenti, bibliotecari), ma anche per l’ampia comunità di soggetti interessati, definiti come “menti curiose”.

Nelle successive Dichiarazioni di Bethesda (2003) e di Berlino (2003) vengono approfonditi e sviluppati i principi dell’OA. In Italia questi principi vengono sottoscritti da 71 Atenei nella Dichiarazione di Messina (2004), e successivamente nella Road Map (2014-2018), dove si conferma l’impegno a sostenere l’attuazione di politiche istituzionali volte a consolidare lo sviluppo dell’accesso aperto e a favorire le opportunità di internazionalizzazione della ricerca, nella prospettiva di assicurare ampia visibilità alla produzione scientifica italiana

L’OA nasce dall’esigenza di rendere sostenibili i costi della ricerca: il susseguirsi di passaggi consecutivi alla pubblicazione tradizionale di un articolo o contributo scientifico aggrava i costi per le Università e gli enti di ricerca, che si trovano a pagare più volte per il risultato della propria attività scientifica; punto focale è il mantenimento dei propri diritti di copyright in seno agli autori che, rimanendo titolari degli stessi, possono concedere piena e libera circolazione dei loro lavori, favorendo la disseminazione scientifica.

Per approfondire:

  • La Nascita dell’Open AccessBAUMA-icona_pdf
  • Il paradosso della comunicazione scientifica: il contestoBAUMA-icona_pdf
Le tipologie di OA: i colori


Le varianti in cui l’OA può concretizzarsi sono state convenzionalmente descritte con colori:

Green road: l’autore deposita la versione editoriale del pdf in un archivio aperto istituzionale mediante autoarchiviazione (self archiving), in accordo con le politiche di copyright degli editori.

Gold road: pubblicazione su riviste OA. I periodici OA sono liberamente accessibili in rete, senza costi per poterli consultare, hanno un elevato standard di qualità perché sono sottoposti a peer review, spesso gli articoli sono corredati dai risultati della ricerca per una maggiore garanzia di trasparenza, hanno servizi editoriali di qualità (indicizzazione nelle maggiori banche dati citazionali), hanno alti indici di Impact Factor, offrono l’utilizzo di metriche alternative (downloads, altmetrics). Alcuni editori prevedono un periodo di embargo (in genere dai sei ai 12 mesi). L’autore resta il titolare dei diritti sul suo lavoro, pubblica con la licenza Creative Commons (attualmente è in vigore la versione 4.0). Questa metodologia offre un diverso modello di sostenibilità economica: l’autore rende disponibile il proprio contributo in accesso aperto (senza costi per chi legge), pagando per la pubblicazione (a carico suo o dell’istituzione a cui appartiene, che ha fondi dedicati nel suo bilancio), a copertura delle spese sostenute dall’editore. Circa il 30% delle testate chiede il pagamento di pubblicazione delle spese dell’articolo (APC=Article Processing Charge) all’autore o all’ente che lo finanzia. Ci sono poi le riviste commerciali ibride, cioè quelle che propongono l’accesso aperto solo per quegli articoli di cui sono state pagate gli APC, tutto il resto della pubblicazione è precluso al lettore a meno che non sottoscriva un abbonamento.

Red road (Hybrid): questa tipologia è praticata da molti editori tradizionali, che offrono l’opportunità di rendere OA un singolo articolo su una rivista. Il modello editoriale (denominato ibrido) rimane quello tradizionale, ma attraverso una quota (fee) che paga l’autore/istituzione, si accede al solo articolo per cui sono state pagate le APC. Nel caso di molti progetti finanziati con fondi pubblici, che richiedono la pubblicazione obbligatoria ad accesso aperto dei risultati ottenuti, gli editori tradizionali propongono il modello ibrido. Questo genera un doppio pagamento (double dipping, pagamento prima dell’abbonamento ed in seconda battuta delle APC). Science Europe ha dichiarato che questo modello non è compatibile con l’accesso aperto, per questo ne sconsiglia l’adozione, a meno che non si proceda con i transformative agreements, accordi transitori con gli editori finalizzati ad una maggiore diffusione dell’OA: anziché pagare i costi degli abbonamenti, si pagano i costi per la pubblicazione OA degli articoli.

Platinum o Diamond road: può essere vista come una variante della gold road. La pubblicazione è immediata su rivista OA, senza pagamento di APC.

Per approfondire:

  • I colori dell’OA: Gold, Green e gli altri Icona Pdf
L'OA in pratica: diritti d'autore, deposito, pubblicazione, archivi

E’ necessario prendere consapevolezza e conoscenza dei propri diritti, prima di decidere di pubblicare un contributo, sia in Open Access, che con altre tipologie. Il concetto di “copyright” e di “diritto d’autore” non sono completamente simili: il copyright è essenzialmente un diritto di riproduzione, mentre il diritto d’autore è definito come un diritto della persona e riguarda l’autore. Il diritto d’autore è al tempo stesso un diritto economico e un diritto morale, mentre il copyright può avere un carattere puramente economico. In Italia il diritto d’autore è regolato dal Codice Civile, legge 633/1941, legge più volte modificata e aggiornata non solo a livello nazionale ma anche europeo.

La relazione tra l’autore e l’editore che pubblica il contributo è regolata dal contratto editoriale in cui vengono anche stabiliti i diritti di utilizzo economico legati a vari aspetti tra cui la pubblicazione, riproduzione, traduzione ecc. E’ molto importante che l’autore, al momento della firma del contratto, non ceda in esclusiva i propri diritti ad un editore, poiché altrimenti perderebbe completamente ogni controllo sulla propria opera. Risulta essenziale verificare quindi che sia possibile mettere online il pdf, depositarlo in archivi istituzionali ad accesso aperto, creare dispense per le lezioni, utilizzare l’elaborato per opere successive o rielaborarlo.

Esistono diversi tipi di contratti editoriali e diversi strumenti negoziali, alcuni dei quali consentono all’autore di mantenere alcuni diritti, come per esempio il diritto al riuso almeno per fini didattici, oppure il diritto a depositare il prodotto della ricerca nell’archivio istituzionale.

Tra i più noti strumenti che possono essere utilizzati per definire le modalità di utilizzo dei propri prodotti, vi sono le licenze d’uso denominate Creative commons (licenze CC), che indicano in modo chiaro e standardizzato quali diritti l’autore si riserva e a quali altri rinuncia (cfr. il sito ufficiale https://creativecommons.org/).

Per approfondimenti:

  • Diritto d‘autore: come mantenere i diritti sulla propria operaIcona Pdf
PUBBLICARE IN OA
Plan S

Nel 2018 undici istituzioni membri di Science Europe, sostenute dalla Commissione Europea e dal Consiglio Europeo della Ricerca, hanno creato cOAlition S e lanciato Plan S, con l’obiettivo di realizzare la transizione definitiva all’Open Access, gratuito e immediato, alle pubblicazioni scientifiche e accademiche: “A partire dal 2021 le pubblicazioni scientifiche finanziate con fondi pubblici dovranno essere pubblicate in riviste ad accesso aperto conformi o su piattaforme ad accesso aperto conformi”.

Plan S

  • individua nel modello ibrido con double dipping (abbonamento + costi di pubblicazione) e nell’Impact Factor  i due fattori negativi principali; 
  • impegna le organizzazioni aderenti a depositare su archivi aperti il manoscritto finale prima della pubblicazione (green OA), a non pubblicare su riviste ibride salvo quelle oggetto di contratti di trasformazione; 
  • chiede di non utilizzare l’Impact Factor nella valutazione di programmi e ricercatori. 

I 10 principi di Plan S:

  1. nessuna comunicazione scientifica deve rimanere inaccessibile;
  2. l’Open Access dovrebbe essere immediato;
  3. gli autori devono mantenere il copyright sui propri lavori utilizzando licenze di distribuzione aperte, preferibilmente la licenza Creative Commons Attribution (CC BY);
  4. gli enti finanziatori devono garantire l’elevata qualità delle riviste OA;
  5. le spese di pubblicazioni devono essere coperte dagli enti finanziatori o dagli Atenei e non dai singoli ricercatori in quanto tutti i ricercatori devono essere in grado di pubblicare;
  6. deve essere stabilito un tetto alle spese di pubblicazione (APC) richieste sulle riviste Open Access, il prezzo dovrà essere standardizzato in maniera coerente per tutta l’Europa (viene anche sottolineata l’importanza della trasparenza dei costi per le APCs);
  7. il modello ibrido non è ammissibile perché non coerente con i principi del Plan S;
  8. i finanziatori non supporteranno la pubblicazione su riviste ibride a meno che non facciano parte di un Tranformative agreement con un endpoint chiaramente definito (2024);
  9. le istituzioni di ricerca e le biblioteche da parte devono allineare le proprie politiche e strategie nell’ottica di una maggiore trasparenza;
  10. gli enti finanziatori devono monitorare l’adesione ai principi del piano e sanzionare eventuali discostamenti.

Le tre strade per la pubblicazione

Plan S prevede tre strade per la pubblicazione, tutte e tre perfettamente conformi ai suoi principi:

  • la pubblicazione su riviste OA non ibride (gold OA);
  • la pubblicazione su riviste in abbonamento, non OA, ma con il deposito immediato dell’AAM (accepted author manuscript) su un archivio aperto (green OA);
  • la pubblicazione su riviste ibride ma nell’ambito di un contratto trasformativo, contratto cioè che preveda la transizione della rivista al modello OA con APC entro il 2024.

Per approfondire:

cOAlition S

Science Europe

Plan S Per un accesso aperto – equo e sostenibile – alla conoscenza. Biblioteche Oggi 2019;5(2):56-61 

REPORT 2021 PlanS

Cosa sono le APC (Article Processing Charge)?

La pubblicazione ad Accesso Aperto rende immediatamente disponibili le pubblicazioni online senza restrizioni tecnologiche ed economiche per il lettore, ma questa modalità di pubblicazione non è sempre a costo zero per l’autore, a cui a volte viene richiesta una compartecipazione alle spese editoriali e di pubblicazione, note come APC (Article Processing Charge). Il pagamento di un contributo (APC) può essere richiesto da editori nativamente OA senza altra fonte di introiti, editori tradizionali di riviste ibride e editori commerciali di riviste totalmente OA. 

Per approfondire:

  • Accordi trasformativi – Trasformative agreements APC Icona Pdf

Cosa sono gli accordi trasformativi - Transformative Agreements (TA)?

A partire da luglio 2020, il Sistema Bibliotecario di Ateneo ha aderito ai Transformative Agreements gestiti a livello nazionale dalla CRUI che mirano ad eliminare il pagamento delle APC per editori tradizionali da parte dei “corresponding author” dell’Università di Siena e a far rientrare i costi di pubblicazione all’interno delle sottoscrizioni alle risorse elettroniche. Lo scopo è di giungere a contratti che prevedano il passaggio dall’acquisizione di abbonamenti delle riviste elettroniche alla pubblicazione di articoli in OA senza ulteriori costi al carico degli autori affiliati all’Università di Siena. 
Sulla base di un costo forfettario, gli autori di Ateneo hanno i cosiddetti token o voucher, ovvero la possibilità di pubblicare in modalità OA sulle riviste di un dato editore, e i lettori hanno la possibilità di leggere gli articoli senza ulteriori oneri. In questo modo, la via “ibrida” diventa una soluzione provvisoria che nel tempo dovrebbe portare la rivista a diventare completamente OA senza compromettere il ruolo degli editori scientifici, della peer review e delle attuali pratiche valutative.
I contratti TA possono essere: 
Read & publish: si paga sia per leggere che per pubblicare, nello stesso contratto.
Publish & read: si paga solo per pubblicare il costo della lettura è già compreso nel contratto.

Per approfondire:

  • Agevolazioni per pubblicare ad accesso aperto: transformative agreementsIcona Pdf
  • Pubblicazioni di progetti finanziatiIcona Pdf
Autrici e Autori UNISI: supporto alla pubblicazione in OA

Per conoscere le agevolazioni che Unisi mette a disposizione delle proprie Autrici e dei propri Autori per pubblicare ad accesso aperto , vai alla pagina: http://www.sba.unisi.it/autori-unisi

Video: i contratti trasformativi UNISI
Il contratto Springer - OA@unisi
Il contratto Emerald - OA@unisi
Il contratto Cambridge - OA@unisi
Contratti trasformativi - OA@unisi
Il contratto Springer - OA@unisi

In questo video Mariapia Bindi, referente del Sistema Bibliotecario d'Ateneo per le risorse elettroniche, presenta il contratto Springer e le possibilità per docenti e ricercatori di pubblicare ad accesso aperto

Il contratto Emerald - OA@unisi

In questo video Mariapia Bindi, referente del Sistema Bibliotecario d'Ateneo per le risorse elettroniche, presenta il contratto Emerald e le possibilità per docenti e ricercatori di pubblicare ad accesso aperto

Il contratto Cambridge - OA@unisi

In questo video Mariapia Bindi, referente del Sistema Bibliotecario d'Ateneo per le risorse elettroniche, presenta il contratto Cambridge University Press e le possibilità per docenti e ricercatori di pubblicare ad accesso aperto

Contratti trasformativi - OA@unisi

Mariapia Bindi, referente del Sistema Bibliotecario d’Ateneo dell'Università di Siena per le risorse elettroniche, presenta le principali novità introdotte dai contratti trasformativi e la possibilità per docenti e ricercatori di pubblicare ad accesso aperto

UNISI@OA: prof. Verzichelli
UNISI@OA: prof. Campana
Opportunità dei contratti trasformativi
UNISI@OA: prof. Borghesi
UNISI@OA: prof. Verzichelli
UNISI@OA: prof. Campana
Opportunità dei contratti trasformativi
UNISI@OA: prof. Borghesi
DEPOSITARE IN OA: USIENA-AIR
Cos'è USiena-air

USiena-air è l’Archivio istituzionale ad accesso aperto dell’Università di Siena consultabile da tutti e visibile attraverso i principali motori di ricerca con l’obiettivo di accrescere la visibilità e la citazione dei prodotti della ricerca scientifica, elaborati da docenti, ricercatori, dottori, assegnisti di ricerca, personale tecnico-amministrativo o altri studiosi dell’Ateneo nell’ambito della loro attività istituzionale. Gli Archivi istituzionali garantiscono la qualità e l’autorevolezza dei documenti in esso inseriti e la conservazione a lungo termine dei suoi contenuti scientifici. Esistono molti archivi aperti, anche internazionali, divisi per ambito disciplinare, quali ad esempio Arxiv.org, Repec.org, Pubmed Central. 

Per approfondire:

  • Usiena air: deposito nell’archivio istituzionale Icona Pdf
Cos'è l'auto-archiviazione?

Il movimento OA promuove l’auto-archiviazione o Green Road da parte dell’autore della propria opera, nella versione consentita dall’editore, in un archivio istituzionale o disciplinare/tematico ad accesso aperto.

La maggior parte degli editori internazionali permettono l’auto-archiviazione in un archivio aperto della versione finale del prodotto accettato per la pubblicazione priva di formattazione editoriale, nota come versione di “post-print” o “author’s accepted manuscript“. Il deposito del post-print può avvenire al momento della pubblicazione o dopo un periodo di embargo previsto dalle politiche degli editori.

La versione editoriale definitiva del prodotto scientifico impaginato con il layout dell’editore (pdf editoriale) può essere auto-archiviato ad accesso libero da uno degli autori quando è pubblicato in una rivista interamente OA, ovvero una rivista che fornisce libero accesso a tutti i contenuti pubblicati, oppure in una rivista ibrida che fornisce libero accesso a singoli articoli pubblicati di cui sono stati pagati i costi della pubblicazione tramite un APC (Article Processing Charge).

Cosa autoarchiviare continuando a pubblicare dove si vuole

Pubblicare in Open Access non sempre limita la libertà di scelta del proprio editore. Attraverso la firma di specifici contratti editoriali, sempre più spesso l’autore potrà conservare il diritto di depositare la versione elettronica del suo contributo in OA (Green Open Access), presso l’Archivio istituzionale del proprio Ateneo (nel nostro caso Usiena air). Quello che può cambiare è la versione del documento che può essere depositata. In questo modo potrà continuare a pubblicare dove abitualmente, non rinunciando alla possibilità di diffondere il proprio contributo e, al contempo, garantendone la conservazione a lungo tempo a livello istituzionale.

In alcuni casi l’editore può richiedere il rispetto di un periodo di transizione tra la pubblicazione del prodotto scientifico e la piena accessibilità e consultabilità della versione finale pubblicata: si parla in questo caso di embargo, cioè di un periodo di tempo durante il quale sono consultabili solo i metadati del prodotto scientifico archiviato. Il periodo di tempo varia in genere fra sei, dodici o diciotto mesi dopo di che il lavoro viene reso liberamente consultabile.
Se invece il contratto editoriale non permette il deposito del contributo in OA, l’autore deposita nell’Archivio istituzionale solo i metadati bibliografici (per esempio titolo, abstract, ecc.) accompagnati anche dal pdf, ma con tipologia di accesso privato e ristretto. E’ importante comunque inserire i metadati, perché questi diventeranno visibili per tutti, sia attraverso l’interfaccia pubblica, sia attraverso Google e altri motori di ricerca.
La politica del copyright del proprio editore va sempre verificata, prima di inserire il proprio contributo nell’Archivio istituzionale.

Per approfondire:

  • Depositare in Open Access senza rinunciare a pubblicare dove si vuoleIcona Pdf
Perché auto-archiviare il testo completo in Usiena-air?

Nella fase di deposito del full text in Usiena-air è fortemente consigliato il deposito del testo completo anche ad accesso privato/ristretto per fornire agli amministratori e valutatori gli strumenti per monitorare i risultati della ricerca e allocare in modo efficace le risorse disponibili. In questo caso l’allegato sarà visibile unicamente per l’autore, agli eventuali coautori e ai gestori di sistema, ma i dati bibliografici del prodotto e l’abstract saranno resi  pubblici e quindi visibili e ricercabili comunque. Con il bottone “Richiedi una copia”, i lettori interessati potranno mettersi in contatto direttamente con l’autore per la richiesta di una copia personale.

Esiste un controllo dei dati inseriti in Usiena-air?

Al termine dell’inserimento da parte dell’autore, il prodotto viene automaticamente assegnato ai validatori disciplinari per la verifica della completezza e della correttezza dei metadati inseriti. Si verifica anche che la policy di accesso scelta per il file allegato sia conforme ai diritti ad esso connesso e che la licenza scelta sia coerente con quanto indicato nel full text, nella banca dati Romeo/Sherpa e/o nel sito dell’editore.

Per ulteriori informazioni sul deposito in Usiena-air si può consultare la sezione “Manuali, Link, Faq” http://www.sba.unisi.it/home/anagrafe-della-ricerca/manuali-link-faq

Quale versione poter depositare: Sherpa-RoMeo

Per conoscere quale versione è possibile depositare nell’Archivio istituzionale e se questa può essere resa disponibile in OA o se, eventualmente, è previsto un periodo di embargo, possono essere utilizzati alcuni strumenti tra i quali la banca dati Sherpa-RoMeo. Sherpa-RoMeo è una risorsa online che aggrega e presenta le politiche di accesso aperto di editori e riviste internazionali. Ogni editore e rivista vengono censiti e per ciascuno di essi sono fornite in sintesi le autorizzazioni di auto-archiviazione, la tipologia dei formati che possono essere depositati e le condizioni dei diritti di accesso.

E’ importante sapere che la banca dati Sherpa-RoMeo è inglobata e si apre in automatico su Unisi-Air, nella schermata relativa al Caricamento degli allegati, sulla destra, presentando una pagina riassuntiva delle politiche editoriali. Attraverso questo strumento l’autore può facilmente capire se può inserire il suo contributo nel Repository in OA, o meno. Dal Giugno 2020 la banca dati si è aggiornata e ha cambiato l’interfaccia, rendendo la comprensione delle diverse politiche editoriali molto più semplice.
Se l’editore e la rivista non sono presenti su Sherpa-RoMeo si può controllare direttamente il sito dell’editore, per verificare se vi fosse riportata la politica dell’OA, oppure lo si può contattare direttamente. Purtroppo gli editori e le riviste italiani sono scarsamente presenti su Sherpa-RoMeo.

Per il mondo italiano un interessante punto di riferimento è il censimento avviato dall’Università di Torino: http://www.oa.unito.it/editori/index.php?r=editori/index

Per approfondimenti:

  • Uno Sherpa per trovare la viaIcona Pdf
DEPOSITARE IN OA: ADEMPIMENTO DI OBBLIGHI CONTRATTUALI
Quali sono  gli obblighi per le  pubblicazioni derivanti da progetti finanziati con fondi pubblici?

Molti enti di finanziamento della ricerca hanno adottato una politica Open Access e richiedono che i risultati delle ricerche finanziate con fondi pubblici siano resi disponibili ad accesso aperto. 

Un ottimo strumento per districarsi in questo mondo complesso è il database Sherpa-Juliet,  che consente alle ricercatrici e ai ricercatori, alle bibliotecarie e ai bibliotecari e alle e ai manager della ricerca di verificare le condizioni degli enti finanziatori per la pubblicazione ad accesso aperto.

È necessario quindi, per le pubblicazioni frutto di progetti finanziati, scegliere sedi editoriali che consentano il rispetto degli obblighi del programma di finanziamento al fine di non incorrere in sanzioni.

Per esempio, l’obbligo di pubblicazione in green open access (deposito su archivio aperto) è presente nei Progetti Horizon 2020, che permettono un embargo massimo di 6 mesi per le discipline tecnico-scientifiche e biomediche, e di 12 mesi per discipline umanistiche e scienze sociali. I progetti PRIN permettono invece embarghi più lunghi, rispettivamente 18 e 24 mesi. 

NB: I nuovi progetti Horizon Europe non consentono tempi di embargo. 

Cosa prevede il programma Horizon 2020 per l’Open Access?

La Commissione Europea ha da tempo scelto la strada dell’Open Access e nei suoi documenti programmatici 

  • indica l’OA come la modalità di condivisione abituale dei risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici in Europa (“Open Access by-default”); 
  • prevede – in casi debitamente giustificati, quali protezione dei dati personali, confidenzialità, diritti di proprietà intellettuale, sicurezza nazionale o simili – una protezione del dato “proporzionata” (“as open as possible and as closed as necessary”).

Dal 2014, con il Programma Quadro europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, l’accesso aperto (OA) diventa la modalità di disseminazione delle pubblicazioni risultanti dai progetti di ricerca finanziati.

Nelle linee guida del programma, infatti, la Commissione Europea:

  • indica l’utilizzo dei repository (anche di quelli istituzionali come Unisi Usiena-air) come strumento per depositare le pubblicazioni;
  • richiede che qualunque contributo elaborato nell’ambito del progetto H2020 sia depositata su repository immediatamente dopo la pubblicazione o non oltre 6 mesi (ambito STM) dalla data ufficiale di pubblicazione (12 mesi per l’ambito SSH);
  • ricorda ai ricercatori e alle ricercatrici che tutti gli articoli pubblicati durante il progetto, per i quali vengono pagate delle quote per la pubblicazione (dette anche APC: Article Processing Charges) ad accesso aperto, sono rimborsabili se tali spese sono state previste nel budget.

Il programma Horizon 2020 prevede inoltre delle sanzioni: Il mancato assolvimento di un qualsiasi obbligo indicato nel Grant Agreement, inclusa quindi la disseminazione ad accesso aperto dei risultati della ricerca, può comportare conseguenze sul piano economico del progetto, come ad esempio la riduzione del finanziamento.

Il deposito su USiena-air deve essere effettuato sempre, anche in caso di pubblicazione su riviste Open Access, per garantire la conservazione dei contenuti. 

Cosa deve fare un Autore che pubblica con i finanziamenti di Horizon2020?

Se il paper non è stato ancora sottoposto a un editore
l’autore detiene ancora il copyright e deve scegliere un editore OA o che permetta l’archiviazione su un repository ad accesso aperto  con al massimo un embargo di 6 mesi per l’ambito tecnico-scientifico e biomedico, e di 12 mesi per le discipline umanistiche e le scienze sociali.

Se il paper è già stato sottoposto ad un editore:
bisogna informare l’editore che l’autore è tenuto ad ottemperare alle richieste della CE in materia di Open Access; nel caso in cui l’editore richieda un periodo di embargo superiore ai 6 mesi nelle discipline STM e superiore ai 12 mesi per le discipline SSH o non abbia una policy favorevole all’open access, la Commissione ha elaborato una richiesta che il corresponding author potrà sottoporre all’editore al fine di trovare un accordo tra le due parti [https://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/other/hi/oa-pilot/h2020-oa-guide-model-for-publishing-a_en.pdf].

Se l’editore si rifiuta di conformarsi alle richieste della CE
il coordinatore del progetto dovrà informare il project officer, mettendo in cc RTD-OPEN-ACCESS@ec.europa.eu, della risposta negativa dell’editore nonostante i tentativi fatti, allegando la relativa corrispondenza.

Cosa depositare La pubblicazione scientifica predominante è l’articolo pubblicato in una rivista scientifica, ma i tutti i beneficiari del grant sono caldamente invitati a fornire l’accesso aperto ad ogni tipo di pubblicazione: libri, atti di convegno, letteratura grigia (report); il file nella versione consentita dall’editore per l’Open Access (solitamente, il postprint o versione finale dell’autore, senza layout editoriale) con l’eventuale periodo di embargo richiesto; per verificare la versione consentita si usa la banca dati SHERPA RoMEO. Per permettere il monitoraggio del programma, l’elaborazione di statistiche e l’acquisizione dei dati su OpenAire [https://www.openaire.eu] (la piattaforma finanziata dalla Commissione Europea finalizzata alla raccolta, al censimento e alla disseminazione dei risultati della ricerca), al momento del deposito delle pubblicazioni  alcuni metadati descrittivi sono obbligatori: Il riferimento “European Union (EU)” e “Horizon 2020” (in Usiena-air esiste l’apposito campo con opzione selezionabile da un menù a tendina) Il nome, il numero e l’acronimo del progetto (in Usiena-air è sufficiente inserire il numero del progetto a sei cifre)  La data di pubblicazione e la durata di un eventuale embargo (in Usiena-air si inserisce dopo il caricamento dell’allegato quando si indica la “policy di accesso”) Un identificatore persistente (es. DOI / ISBN)

Dove depositare Nel proprio archivio istituzionale Open Access, se compatibile con le linee guida OpenAIRE (es. Usiena-air); in Zenodo (archivio multidisciplinare curato dal CERN); in un archivio disciplinare (es. arXiv, SSRN…).

Quando depositare Al più presto possibile e al più tardi al momento della pubblicazione

Cosa prevede il programma Horizon Europe per l’Open Access?

Il nuovo programma Horizon Europe (2021-2027) promosso dalla Commissione Europea ha stabilito regole più stringenti in materia di Open Access, ne riportiamo le più importanti.

  • Al momento della pubblicazione è obbligatorio depositare la versione finale referata della pubblicazione (quindi la versione post-print o il pdf editoriale, mentre il preprint non è più sufficiente) in un «archivio affidabile», anche se l’articolo è pubblicato su una rivista Open Access.
  • È necessario dare accesso immediato alla pubblicazione, ovvero non è più consentito embargo.
  • Devono essere fornite tutte le informazioni utili su risultati o altri strumenti atti a validare la pubblicazione (pratiche di riproducibilità).

Rispetto a Horizon 2020, il programma Horizon Europe permette di rendicontare i costi di eventuali APC (Article Processing Charge) sostenuti dal beneficiario, solo se la rivista su cui l’articolo è pubblicato è full open access. Sono dunque escluse tutte le riviste ibride, ovvero riviste in abbonamento che offrono Open Choice per il singolo articolo. La scelta è stata adottata per evitare il fenomeno del double dipping che si riferisce ai casi in cui un editore vende i propri servizi a un autore (l’autore paga l’accesso aperto) e contemporaneamente vende il prodotto finale alle università (un abbonamento) a cui lo stesso autore magari afferisce.

Cosa deve fare un Autore che pubblica con i finanziamenti di Horizon Europe?

I gruppi beneficiari di un progetto finanziato dal programma Horizon Europe devono garantire l’accesso aperto a tutte le pubblicazioni relative al progetto: articoli in rivista, capitoli di libro, monografie, atti di convegno e tutte le altre tipologie di pubblicazione. Le pubblicazioni devono essere sottoposte a peer-review da parte di ricercatori e ricercatrici con rilevante competenza nel settore scientifico disciplinare di pubblicazione dell’articolo. Il numero delle revisioni è stabilito dalla sede editoriale della pubblicazione. In ogni caso, i gruppi beneficiari sono incoraggiati a fornire un accesso aperto a tutte le pubblicazioni anche se non sono state sottoposte a peer-review.

La Commissione europea offre tre possibilità per pubblicare in Open Access.

  • Pubblicare sulla piattaforma Open Research Europe (ORE). ORE è una piattaforma gratuita messa a disposizione degli enti beneficiari di Horizon Europe direttamente dalla Commissione europea e che garantisce il rispetto di tutti i requisiti per l’open access delle pubblicazioni scientifiche. ORE provvede inoltre al deposito delle pubblicazioni nel repository universale Zenodo.
  • Pubblicare su una rivista “full Open Access”, con eventuale pagamento dei costi di APC (Article Processing Charge).
  • Pubblicare su una rivista “tradizionale”, verificando l’eventuale periodo di embargo su SHERPA RoMEO. In questo caso, per poter depositare e dare accesso immediato al postprint è necessario mantenere i diritti, aggiungendo la clausola riportata a pag. 49 del Work Programme:

This work was funded by the Εuropean Union under the Horizon Europe grant [grant number]. As set out in the Grant Agreement, beneficiaries must ensure that at the latest at the time of publication, open access is provided via a trusted repository to the published version or the final peer-reviewed manuscript accepted for publication under the latest available version of the Creative Commons Attribution International Public Licence (CC BY) or a licence with equivalent rights. CC BY-NC, CC BY-ND, CC BY-NC-ND or equivalent licenses could be applied to long-text formats.

A differenza di Horizon 2020, si evidenzia che i costi di pubblicazione con l’opzione Open (ibrida) NON sono rimborsabili.

Attenzione: La sola pubblicazione in Open Access non è sufficiente per ottemperare agli obblighi previsti da Horizon Europe. Tutte le pubblicazioni, infatti, devono essere depositate in un repository. 

Un repository è un archivio online, in cui i ricercatori e le ricercatrici possono depositare in Open Access i risultati della ricerca. I repository aiutano a gestire e fornire l’accesso non solo ai risultati scientifici, ad esempio alle pubblicazioni, ma anche ai dati, ai software e agli altri risultati della ricerca. 

I repository contribuiscono inoltre alla conservazione a lungo termine del digitale risorse. Questi archivi di deposito possono essere istituzionali, operanti con lo scopo di raccogliere, diffondere e conservare risultati della ricerca digitale di singoli organismi di ricerca (per esempio, USiena-air). 

Altri depositi possono essere specifici del settore scientifico di riferimento e da questo approvati (per esempio Europe PMC per le scienze della vita, inclusa la biomedicina e la salute o arXiv per fisica, matematica, informatica, biologia quantitativa, finanza quantitativa e statistica; Phonogrammarchiv per registrazioni audiovisive, il repository CLARIN-DK-UCPH per gli storici della lingua o l’European Nucleotide Archive o le banche dati di osservazione astronomica gestite dall’ European Southern Observatory).

Esistono anche repository generici, come per esempio Zenodo, sviluppato dal CERN.

N.B. Siti web e database personali, siti web di editori, nonché servizi di cloud storage (Dropbox, Google drive, ecc.) non sono considerati repository. Academia.edu, ResearchGate e piattaforme simili NON sono considerati repository in quanto non consentono l’accesso aperto nei termini richiesti dagli enti finanziatori.

OPEN SCIENCE: ACCESSO APERTO NON SOLO ALLE PUBBLICAZIONI
Cos'è l'Open Science (OS)

L’Open Science (OS) è un movimento che ha come obiettivo rendere aperto ogni passo della ricerca scientifica. L’OS riguarda l’accesso aperto ai dati grezzi ed elaborati della ricerca  (Open Data) e del materiale didattico (Open Educational Resources), l’utilizzo di metodologie aperte durante l’intero ciclo della ricerca (Open Methodology), e di software aperto (Open Source), l’adozione di pratiche aperte anche nel processo di revisione dei lavori scientifici (Open Peer review). Nel concetto è incluso anche quello di Citizen Science, o scienza partecipativa, intesa sia come divulgazione sia come partecipazione attiva dei cittadini nella raccolta dei dati. Rendere i risultati della ricerca rintracciabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili (FAIR) significa ampliare il numero di output citabili per ogni progetto di ricerca, rendere la ricerca più visibile e comprensibile, aumentare il tasso di citazioni. Questo porta ad un processo di condivisione e generazione della conoscenza più rapido e ampio.
L’ Open Science è anche un obiettivo strategico dell’Unione Europea, fin dalla programmazione 2014-2020, che ha avviato la realizzazione di European Open Science Cloud che da fine 2020 metterà a disposizione un ambiente virtuale per l’archiviazione, la gestione, l’analisi e il riutilizzo dei dati della ricerca. 

Per approfondire:

  • L’Open Science (OS)Icona Pdf
Accesso ai dati: OS e Comunità Europea

La necessità di garantire l’accesso aperto alle informazioni scientifiche, in particolar modo ai dati, consente di proseguire nella ricerca lavorando su quanto è già stato ottenuto e dimostrato e incoraggiare la collaborazione tra ricercatori evitando la duplicazione delle ricerche. Ciò agevola il passaggio dalla ricerca in laboratorio all’innovazione in processi e prodotti, coinvolgendo i cittadini e gli utilizzatori finali perché l’accesso ai dati fa sì che sia garantita la trasparenza nel processo di creazione dei dati e nella loro elaborazione.
Inoltre l’OA è in linea con la necessità di rendere accessibili a tutti i risultati di ricerche che, per lo più, sono state finanziate con fondi pubblici. La Commissione Europea, con il programma Horizon 2020 e ancora di più con Horizon Europe, ha definito che l’OA sia esteso anche ai dati della ricerca.

L’Open Research Data (ORD) è un’iniziativa pilota che si applica in particolare ai dati che sono alla base delle pubblicazioni scientifiche realizzate col contributo comunitario fatta salva la possibilità, per i beneficiari delle sovvenzioni europee, di ampliare l’applicazione dell’OA anche a dataset non necessariamente riferiti a una pubblicazione.
L’OA ai dati implica il diritto di accedere e riutilizzare i dati elettronici (ovvero le informazioni, i numeri, le statistiche, i risultati di esprimenti, le misurazioni, le osservazioni risultanti da lavori sul campo, risultati di sondaggi, registrazioni di interviste, immagini).
Gli utilizzatori possono quindi accedere, verificare, sfruttare, riprodurre e divulgare apertamente questi dati in maniera gratuita. Ad ogni modo, viene riconosciuto il bisogno di bilanciare l’accesso aperto con l’esigenza di proteggere quelle informazioni suscettibili di tutela (come caso  di informazioni possibili oggetto di brevetto o copyright) o quelle che coinvolgono aspetti sensibili quali privacy e sicurezza.
A tal proposito e già in fase di presentazione della proposta progettuale, è ancora possibile scegliere il cosiddetto “opt-out” dalla condivisione dei dati, in pratica è possibile negare l’accesso ai dati spiegandone il motivo. L’eventuale opt-out non lede il Progetto nella sua validità, dato che l’adesione all’Open Research Data Pilot non ha impatto sul processo di valutazione delle proposte progettuali.

Per approfondire:

  • Open Access ai dati Icona Pdf
Data Management Plan e dati FAIR

L’infrastruttura (il repository) idonea alla archiviazione dei dati è solo un elemento della corretta gestione dei dati. Quest’ultima si può dire garantita quando i dati stessi sono resi in maniera tale da garantire il rispetto di quattro principi: findable, accessible, interoperable and reusable (FAIR).
A tal proposito ci viene ancora una volta in aiuto la Commissione Europea che. con le sue linee guida illustra come tradurre questi principi in maniera operativa e fare sì che la gestione dei dati del nostro progetto sia dunque corretta e trasparente.

In sostanza, l’acronimo FAIR riassume in sé i seguenti concetti:
Findable (Trovabili), soggetti terzi possono trovare facilmente i nostri dati
Accessible (Accessibili), i dati possono essere resi accessibili ad altri
Interoperable (Interoperabili), i dati possono essere integrati con altri dati e/o possono essere utilizzati facilmente da macchine, pc, calcolatori etc.
Reusable (Riutilizzabili), i dati possono essere riutilizzati in nuove ricerche
Tali principi si applicano all’intero ciclo di vita dei dati della ricerca.
Applicare i principi FAIR però non vuol dire condividere apertamente tout cour i dati della ricerca. Bisogna distinguere infatti fra dati open access e dati FAIR. I dati resi in modalità open access sono dati che possono essere liberamente utilizzati, condivisi e arricchiti da chiunque, in ogni luogo e con ogni scopo. I dati FAIR sono dati che seguono una serie di buone pratiche per la condivisione degli stessi, rispettando qualsiasi restrizione dal punto di vista etico, legale o contrattuale.

Per approfondire:

  • Data Management Plan e dati FAIRIcona Pdf
SUPPORTO PER L’OPEN ACCESS
Chi siamo
Servizio di supporto per l’accesso aperto alle pubblicazioni e alla gestione dei dati della ricerca rivolto ai docenti e ai ricercatori dell’Ateneo

  • Servizio di supporto per le pubblicazioni depositate in Usiena air: usiena-air@unisi.it
  • Servizio di supporto per i dati della ricerca
TUTORIAL E GLOSSARIO
Tutorial e strumenti di supporto

Depositare un file su Usiena-air

Depositare un file in USiena air
Depositare un file in USiena air

Breve tutorial su come procedere all’inserimento di un file su Usiena-air

“S-Légami!” Open Access – Manuale d’uso per ricercatori 
Nato nell’ambito delle attività svolte dal Gruppo di Lavoro (GdL) APRE dedicato al tema dell’Open Science è un manuale d’uso per i ricercatori, con specifico riguardo all’Open Access e all’Open Data. Aggiornamento del manuale pubblicato nel 2019.

Identificativi ricercatori
Guida alla sincronizzazione di Usiena air con ORCID, Scopus e WoS

Glossario

Addenda ai contratti editoriali :aggiunte per modificare il contratto di edizione standard predisposto dagli editori; con le addenda l’autore si riserva alcuni diritti (per es. il riuso a fini didattici).

APC-Article Processing Charges :pagamento di un contributo (sostenuto dall’autore o dall’istituzione) per pubblicare ad accesso aperto su riviste scientifiche. Esistono APC per editori nativamente Open Access e APC per editori tradizionali; in quest’ultimo caso la rivista resta in abbonamento, ma il singolo articolo diviene Open Access dietro pagamento. Questa scelta genera il fenomeno del “double dipping” cioè la duplicazione dei costi.

Archivi aperti: archivi elettronici di documentazione scientifica liberamente accessibile al pubblico.

  • Archivi aperti istituzionali contengono i contributi dei ricercatori di un’istituzione
  • Archivi aperti disciplinari contengono i contributi dei ricercatori di una disciplina o di un gruppo di discipline (es. ArXivRePEc, SSRN, PubMed Central)

Archivio istituzionale: repository dei lavori prodotti dai ricercatori di una istituzione

Autore: colui che ha prodotto o realizzato un’opera dell’ingegno (scientifica, letteraria, artistica).

BOAI- Budapest Open Access Initiative: nel 2002 segna la nascita del movimento Open Access e definisce le strategie da seguire sintetizzate nelle due vie:

  • Green Road: auto-archiviazione in archivi aperti dell’articolo, libro ecc.. in accordo con le politiche di copyright degli editori. Ciò significa che gli autori possono continuare a pubblicare sulle riviste tradizionali, ma possono “rendere libero” il loro articolo depositandolo, nella versione consentita, in un archivio aperto
  • Gold Road: pubblicazione in riviste Open Access, peer reviewed, accessibili senza abbonamento; l’autore mantiene il copyright sul proprio lavoro

BPC-Book Processing Charges: pagamento di un contributo (sostenuto dall’autore o dall’istituzione) per pubblicare libri o capitoli di libri ad accesso aperto.

CC-Creative Commons: licenze di copyright con le quali è l’autore a scegliere quali diritti concedere ad altri per usare o modificare la sua opera. Le licenze CC:

Comunicazione scientifica: è il processo di pubblicazione e divulgazione dei risultati di una ricerca scientifica o di uno studio.

Contratto di edizione o contratto editoriale: è il contratto per mezzo del quale un autore concede ad un editore di pubblicare l’opera dell’ingegno

Copyright: insieme di diritti che appartengono all’autore di un’opera dell’ingegno (fra cui diritti morali, patrimoniali e connessi) che permettono di rivendicare la paternità dell’opera e di utilizzarla economicamente attraverso la sua riproduzione, distribuzione e diffusione.

Corresponding author:  chi, tra i vari autori, si incarica di sottoporre l’articolo e seguire l’iter della pubblicazione

CRUI-CARE: la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ha istituito nel 2005 il Gruppo CARE (Gruppo di Coordinamento per l’Accesso alle Risorse Elettroniche) per definire un coordinamento per l’acquisto e per l’accesso alle risorse elettroniche a favore delle università italiane. 

Dati: sono prodotti dalla ricerca scientifica per convalidarne e supportarne i risultati. Sono costituiti da informazioni di tipo numerico, simbolico, testuale, sonoro, visivo…

Dati aperti o Open data: sono dati che possono essere liberamente utilizzati con il solo vincolo della necessità di citare la fonte e di condividerli con lo stesso tipo di licenza con cui sono stati rilasciati.

Dati FAIR: i dati prodotti dalla ricerca scientifica sono:

  • Findable: descritti e rintracciabili utilizzando metadati e identificativi univoci e persistenti (es. il DOI)
  • Accessible: accessibili a chi ne faccia motivata richiesta e devono essere aperti quando possibile. (“Accessibile” non significa “Aperto”: i dati FAIR possono essere chiusi per motivi di sicurezza o di privacy, ma accessibili su richiesta).
  • Interoperable: devono poter essere letti e rielaborati utilizzando protocolli di scambio e formati non proprietari
  • Reusable: devono essere corredati da una licenza d’uso che spieghi quali sono gli utilizzi permessi

Data steward: è l’amministratore dei dati di un progetto di ricerca. Collabora alla stesura del Data management Plan.

Dichiarazione di Messina: documento italiano a sostegno della Dichiarazione di Berlino sull’accesso aperto alla letteratura accademica sottoscritto, nel novembre 2004, da 71 Atenei italiani.

DMP-Data Management Plan: è il documento che indica come devono essere gestiti i dati di un progetto di ricerca sia durante lo sviluppo del progetto che una volta che questo è terminato. Il DMP descrive la tipologia dei dati raccolti, il modo in cui sono ottenuti ed elaborati, gli standard ed i metadati applicati, la condivisione ed accessibilità dei dati ed infine come saranno conservati ed archiviati.

DOAB – Directory of open Access Books: repertorio per la ricerca di libri peer-reviewed ad accesso aperto

DOAJ – Directory of Open Access Journals: repertorio per la ricerca di riviste peer-reviewed ad accesso aperto

DOAR/Open DOAR: Open Directory of Open Access Repositories è una directory che permette l’accesso a repository consultabili in modalità Open Access.

DOI, digital object identification: codice alfanumerico di identificazione di un contenuto digitale. È assegnato ad ogni articolo pubblicato sui periodici elettronici, e ad ogni e-book, per la tutela del diritto d’ autore in documenti digitali. È paragonabile ai codici ISBN o ISSN del formato cartaceo. 

Editore: produce e divulgaopere letterarie, artistiche, scientifiche, musicali, per mezzo della stampa o in altri formati

Embargo: in ambito editoriale si intende il periodo di tempo in cui il lavoro prodotto da una ricerca (articolo, libro…) è sottoposto ad una restrizione di accesso

EOSC-European Open Science Cloud: è la piattaforma, liberamente accessibile online, che permette di consultare i dati prodotti dalle ricerche scientifiche dei ricercatori dei paesi europei.

H-index: in italiano indice H, o indice di Hirsch, è un indicatore usato per quantificare la produttività e l’impatto scientifico di un autore. L’H-index si basa sia sul numero delle pubblicazioni, che sul numero di citazioni ricevute. 

Horizon 2020: è il programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, finanzia progetti di ricerca di elevato valore scientifico e a forte carattere innovativo presentati da ricercatrici e ricercatori, in forma singola o associata, che lavorano nei paesi membri o associati della UE. E’ stato progettato considerando la ricerca come un investimento per il futuro, per una crescita e un’occupazione intelligenti, sostenibili e inclusive.

Horizon Europeè il nuovo programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione che abbraccia gli anni dal 2021 al 2027.  Con la sua dotazione finanziaria di 95,5 milardi di euro, è considerato il più grande programma europeo di investimenti mai realizzato. A differenza di Horizon 2020, Horizon Europe propone un approccio basato sulle missioni, ovvero su 5 obiettivi strategici ai quali puntare nel settennato: adattamento al cambiamento climatico; lotta contro il cancro; oceani e acque puliti; neutralità climatica e smart cities; terreni e cibo sani.

H2020: è il programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione. Consiste nel finanziamento, per il periodo 2014-2020, ai progetti di ricerca dell’unione europea.

Impact factor: è un indice bibliometrico, riferito alle riviste, che misura il numero medio di citazioni ricevute in un dato anno da articoli pubblicati in una rivista scientifica nei due anni precedenti.

Metadati: sono i dati che descrivono la struttura e il contenuto di un documento

OA-Open Access: movimento nato all’interno del mondo accademico per promuove la condivisione e la diffusione del sapere scientifico attraverso il libero accesso alle pubblicazioni dei risultati della ricerca (articoli, libri, ecc…).

OAI-Open Archives Initiative: sviluppa e promuove standard di interoperabilità per facilitare la diffusione dei contenuti di archivi aperti, istituzionali e disciplinari, per avere accesso ai documenti prodotti in ambito scientifico e accademico.

Open AIREOpen Access Infrastructure for Research in Europe: è l’infrastruttura tecnologica nata nel 2009 e finanziata dall’UE, per raccogliere, censire e disseminare i risultati delle ricerche (pubblicazioni e dati) finanziate in FP7, Horizon 2020 e da enti finanziatori nazionali e internazionali e offre servizi per i ricercatori, i responsabili di progetto, i finanziatori della ricerca. 

Open Peer review: processo di revisione fra pari in cui autore e revisore conoscono la reciproca identità.

Open Science – scienza aperta: ricerca scientifica più aperta, globale, collaborativa, creativa e più vicina alla società. Open science è un movimento che ha per obiettivo l’accesso senza barriere al sapere da parte della comunità scientifica e dei cittadini. Riguarda le pubblicazioni ed i dati ed è un obiettivo strategico dell’Unione Europea

ORCID Open Researcher and Contributor ID: è un identificativo alfanumerico per l’identificazione univoca degli autori della letteratura scientifica.

Pdf editoriale: “versione digitale editoriale”, è la versione finale pubblicata dall’editore con il layout editoriale, comprensiva di  paginazione e marchio editoriale

Peer review: valutazione critica di un prodotto della ricerca (articolo, libro…) da parte di esperti nella disciplina di pertinenza del lavoro analizzato.

Plan S: è un’ iniziativa di cOAlition S, il consorzio formato da agenzie di ricerca nazionali e enti finanziatori supportato dalla Commissione europea e dal Consiglio Europeo della Ricerca. Plan S supporta le pubblicazioni ad accesso aperto secondo il principio per cui a partire dal 2021 le pubblicazioni scientifiche finanziate con fondi pubblici dovranno essere pubblicate in riviste ad accesso aperto conformi o su piattaforme ad accesso aperto conformi.

Post-print:  “versione digitale finale referata” , è la bozza finale dell’autore con le correzioni dei revisori. E’ quindi la versione approvata ed in via di pubblicazione, priva del layout editoriale

Predatory publisher: editori che pubblicano articoli open access dietro compenso in titoli travestiti da riviste accreditate ma senza assicurare servizi editoriali di qualità e un processo di referaggio rigoroso

Pre-print: versione di un documento accademico o scientifico prima della correzione dei revisori e della pubblicazione in una rivista scientifica

Re3Data-Registry of research data repository: registro degli archivi di dati della ricerca di diverse discipline accademiche. Include archivi che consentono l’archiviazione permanente e l’accesso a ricercatori, enti di finanziamento, editori e istituzioni accademiche. Il Registry of research data repository promuove una cultura di condivisione, maggiore accesso e migliore visibilità dei dati della ricerca. Il registro è attivo dal 2012 ed è finanziato dalla Fondazione tedesca per la ricerca (DFG).

Repository: archivio virtuale per raccogliere, diffondere e preservare la produzione scientifica

Rivista ibrida: riviste in abbonamento che permettono agli autori di pubblicare a pagamento i loro articoli ad accesso aperto

Scherpa-Juliet: banca dati online per conoscere le politiche dei principali enti finanziatori della ricerca scientifica e i loro requisiti in materia di accesso aperto, pubblicazione e archiviazione dei dati.

Sherpa-Romeo: risorsa online che aggrega e presenta le politiche di accesso alle riviste di editori di tutto il mondo. Per ogni editore o rivista registrata in Romeo viene fornita una sintesi delle autorizzazioni di autoarchiviazione e dei diritti concessi agli autori

Token (anche Voucher): il numero di articoli open access fissato nel contratto trasformativo

Toll access: accesso alla consultazione online in una rivista pagando un abbonamento

Trasformative agreements: gli accordi trasformativi sono contratti negoziati tra istituzioni (biblioteche, consorzi nazionali e regionali) ed editori per passare da un modello di contratto editoriale basato sull’abbonamento ad uno in cui gli editori sono remunerati per i servizi di pubblicazione ad accesso aperto. I contratti trasformativi possono essere: 

  • Read & publish: nello stesso contratto le istituzioni pagano sia per leggere tramite gli abbonamenti sia per i servizi editoriali Open Access
  • Publish & read: le istituzioni pagano solo per pubblicare in Open Access e non per gli abbonamenti di lettura perché il costo della consultazione è già compreso nel costo del contratto

USiena air-Anagrafe della ricerca: è l’Archivio istituzionale ad accesso aperto dell’Università di Siena utilizzato per la raccolta, promozione e disseminazione dei prodotti della ricerca scientifica, elaborati dagli studiosi nell’ambito della loro attività istituzionale.

Versioni di un articolo:

  • Pre-print versione di un documento accademico o scientifico prima della correzione dei revisori e della pubblicazione in una rivista scientifica 
  • Post-print  “versione digitale finale referata” , è la bozza finale dell’autore con le correzioni dei revisori. E’ quindi la versione approvata ed in via di pubblicazione, priva del layout editoriale 
  • Pdf editoriale “versione digitale editoriale”, è la versione finale pubblicata dall’editore con il layout editoriale, comprensiva di  paginazione e marchio editoriale 

Vie dell’accesso aperto:

  • Green road: l’autore diffonde gratuitamente e liberamente il proprio articolo depositandolo (self-archiving) in un repository liberamente accessibile. L’autore può pubblicare il suo articolo in una rivista e depositare contemporaneamente una versione del proprio articolo in un repository istituzionale o tematico
  • Gold road: l’autore pubblica i risultati delle proprie ricerche in riviste o collane monografiche peer review ad accesso aperto. In genere è previsto un pagamento per la pubblicazione
  • Platinum/Diamond road: l’autore pubblica i risultati delle proprie ricerche in riviste o collane monografiche peer review ad accesso aperto. Non è previsto nessun costo di pubblicazione.
  • Red road: l’autore pubblica in riviste in abbonamento e paga l’editore per rendere il suo articolo open access. Si tratta del double-dipping che comporta un doppio pagamento, per lo stesso articolo, da parte degli enti di ricerca
  • Bronze road :l’autore pubblica in forma gratuita sul sito dell’editore cedendo tutti i diritti
  • Black road: indica i repositories che violano il copyright o quelli controversi , dove gli autori caricano e condividono i propri articoli senza tenere conto del copyright.

Voucher (anche Token): il numero di articoli open access fissato nel contratto trasformativo

Zenodo: archivio open access per le pubblicazioni e i dati della ricerca. È gestito dal CERN per OpenAIRE e rende possibile l’autoarchiviazione anche ai ricercatori il cui ente fosse privo di un deposito istituzionale

Per trovare archivi, libri, riviste Open Access

Se si cerca …..

Le pubblicazioni scientifiche sono notoriamente molto costose. L’accesso ad articoli di riviste in abbonamento può costituire un onere non facilmente sostenibile soprattutto dai giovani ricercatori.

Esistono però degli strumenti, o tools, alternativi, leciti e poco conosciuti ma molto efficaci.

Si tratta di plugin, o estensioni dei browser, che permettono di individuare, durante le proprie ricerche, i contenuti open access disponibili in rete oppure di sapere se la propria istituzione ha l’accesso alla risorsa desiderata.

Kopernio: sviluppato da Web of Science, è un plugin disponibile gratuitamente per Google Chrome, Firefox e Opera che rende più semplice per i ricercatori trovare gli articoli dato che non solo permette di recuperare online versioni open access di articoli a pagamento, ma rileva automaticamente quali sottoscrizioni individuali o istituzionali un utente già possiede facilitando notevolmente l’accesso all’articolo.

Unpaywall: è un’estensione disponibile gratuitamente per Google Chrome e Firefox che segnala l’esistenza di una versione open access di articoli a pagamento (contenuti soprattutto in riviste di ambito scientifico o di scienze sociali) attraverso la presenza di un lucchetto verde. L’estensione è curata da ImpactStory, un’organizzazione non-profit che aiuta i ricercatori a sapere dove i loro lavori sono stati citati, condivisi e salvati.

 Open Access Button: è un’estensione disponibile gratuitamente per Chrome e Firefox che che segnala l’esistenza di una versione open access di un articolo, anche a pagamento. Se la versione gratuita dell’articolo non viene trovata, Open Access Button propone all’utente di inviare un messaggio all’autore per proporgli di condividere l’articolo. Open Access Button effettua la ricerca nei seguenti repository: Unpaywall Data, Share, CORE, OpenAIRE, Dissem.in, Europe PMC, BASE.