Imre Toth
NOTIZIA BIOGRAFICA
Imre Toth (Satu Mare, 26 dicembre 1921 – Parigi, 11 maggio 2010) è stato un filosofo e matematico rumeno di origine ungherese, nato da famiglia di religione ebraica. Il vero cognome era Roth, trasformato in Toth per sfuggire alle persecuzioni contro gli Ebrei.
Nel 1940 fu tra i fondatori di un movimento comunista di resistenza al nazismo, per la cui attività venne arrestato e costretto a scontare 6 anni di carcere; nel periodo della detenzione elaborò il proprio pensiero sulla quadratura delle parabole di Archimede, gettando le basi per gli studi futuri. Dopo il conflitto intraprese gli studi di matematica e filosofia presso l'Università Bolyai di Cluj, terminati nel 1948. La sua prestigiosa carriera di docente iniziò l'anno successivo, quando iniziò ad insegnare Filosofia della Matematica all'Università di Bucarest (1949-1968); in seguito ricoprì incarichi di docenza a Francoforte (1969-1971), Bochum (1971-1972) e Regensburg (1972-1990), ateneo del quale dal 1990 fu professore emerito. Inoltre, ha tenuto seminari presso l'École Normale Supérieure di Parigi (1975), l'Università di Princeton (1975-76), l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli (1992-93) e il Collège Internationale de Philosophie di Parigi (1993).
Dal 2004 ha fatto parte del consiglio dei docenti della scuola di dottorato Logos e Rappresentazione dell'Università di Siena.
L’opera di Toth è incentrata principalmente sul rapporto tra la creazione matematica e la speculazione filosofica, con una particolare attenzione per la geometria non euclidea e per i paradossi di Zenone. Queste le sue principali opere tradotte in italiano: I paradossi di Zenone nel Parmenide di Platone, Roma, L'officina tipografica, 1994; Aristotele e i fondamenti assiomatici della geometria, Milano, Vita e pensiero, 1997; Lo schiavo di Menone: il lato del quadrato doppio, la sua misura non-misurabile, la sua ragione irrazionale, Milano, Vita e pensiero, 1998; No! Libertà e verità, creazione e negazione: palinsesto di parole e immagini, Milano, Rusconi, 1998; De interpretatione: la geometria non-euclidea nel contesto della Oratio continua del commento ad Euclide, Napoli, La città del sole, 2000; Essere ebreo dopo l'olocausto, Fiesole, Cadmo, 2001; Il luogo dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici nello spazio intellettuale europeo; Napoli, Istituto Italiano di Studi Filosofici, 2003; Matematica ed emozioni, Roma, Di Renzo, 2004; La filosofia e il suo luogo nello spazio della spiritualità occidentale: una apologia, Torino, Bollati Boringhieri, 2007. Ricordiamo infine in chiave autobiografica I. Toth, Essere ebreo dopo l'Olocausto, a cura di Bianca Maria d'Ippolito e con una postilla di Romano Romani, Fiesole, Cadmo, 2002
IL FONDO ARCHIVISTICO
Il fondo archivistico è stato acquisito per donazione dalla Biblioteca Umanistica nel 2019 e consta di 6 scatole di documenti, divisi in serie, una raccolta di libri, di collages, ed una parte digitale.
Si veda al riguardo: Amélie Dessens, Le fonds Imre Toth à la bibliothèque universitaire de Sienne.
Pistes d’exploration, in «Annali di Studi Umanistici», 11, 2023, pp. 385 segg. (disponibile nelle risorse elettroniche Unisi).