Archivio Bruzzone

Archivio Anna Maria Bruzzone

NOTE BIOGRAFICHE

Anna Maria Bruzzone (Mondoví, 19 luglio 1925 – Torino, 24 febbraio 2015), insegnante e ricercatrice.

Anna Maria Bruzzone, laureata in lettere, specializzata in psicologia, insegna materie letterarie in un istituto magistrale di Torino e, nel tempo libero, si dedica alla ricerca al di fuori dall’ambiente accademico.

Lavora sulla Resistenza femminile e, in particolare, alla raccolta di testimonianze autobiografiche di dodici partigiane piemontesi insieme a Rachele Farina come lei insegnante e appassionata di ricerca storica. Il libro che ne risulta, La Resistenza taciuta. Dodici vite di partigiane piemontesi (La Pietra, 1976), acquisisce per la ricerca storica un valore periodizzante e diviene un punto di partenza per chi studia la resistenza femminile. Come scrive Anna Bravo nella prefazione alla nuova edizione del 2003, il volume di Bruzzone rappresenta inoltre il debutto degli studi di storia orale della Resistenza in cui le donne divenivano protagoniste.

Continuando ad occuparsi di storia delle donne e dell’esclusione femminile dalla storia, nel 1978 intervista cinque ex deportate a Ravensbrück, il più grande campo di concentramento femminile della Germania nazista, memorie che furono raccolte in Le donne di Ravensbrück. Testimonianze di deportate politiche italiane (Einaudi, 1978), scritto insieme a una delle testimoni, Lidia Beccaria Rolfi.

Sempre negli anni Settanta, contemporaneamente all’altro filone di ricerca, si dedica al mondo degli ospedali psichiatrici come testimonia Ci chiamavano matti. Storie da un ospedale psichiatrico (Einaudi, 1979). Il libro riporta le testimonianze di degenti o ex degenti dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo che Anna Maria Bruzzone intervista nel luglio-agosto del 1977. Negli anni Ottanta collabora con la sezione piemontese dell’Aned, Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti.

Nel corso del convegno Il dovere di testimoniare promosso a Torino nell’autunno del 1983 dall’Associazione si stabiliscono le basi per procedere alla raccolta di storie di vita di uomini e donne deportati nel corso del secondo conflitto mondiale per ragioni politiche o religiose ed internati nei campi di concentramento. Anna Maria Bruzzone collabora con altri studiosi alla ricerca e raccolta di testimonianze.

La passione per la ricerca, l’interesse pioneristico per la storia orale, l’attenzione costante rivolta alle storie di donne, di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti si intrecciano con l’attività di insegnate che la vede promotrice di incontri tra studenti e studentesse delle scuole superiori e i testimoni. 

Anna Maria Bruzzone è stata autrice di due antologie letterarie per le scuole edite da Mursia nel 1985, da Sei nel 1990 e nel 2000 per Zanichelli. A Torino, nel 1990, Anna Bravo e Anna Maria Bruzzone promuovono e coordinano, secondo una prospettiva di genere, la ricerca Donne guerra e memoria, di cui cinque anni dopo riportano i risultati nel libro In guerra senza armi. Storie di donne. 1940-1945 (Laterza, 1995). 

NOTE SUL FONDO ARCHIVISTICO

L’“Archivio sonoro Anna Maria Bruzzone” è stato donato all’Università degli Studi di Siena in momenti diversi dalla signora Paola Chiama, nipote ed erede di Anna Maria Bruzzone.

Silvia Calamai, docente del Dipartimento aretino dell’Ateneo senese, ha avviato un lavoro di ricerca dell’archivio sonoro di Anna Maria Bruzzone con l’intento di ritrovare i nastri originali di cui il libro Ci chiamavano matti. Storie da un ospedale psichiatrico è stato esito, nastri che erano dati per dispersi.

Una volta rintracciata l’erede della studiosa torinese l’assegnista di ricerca Francesca Biliotti si è recata presso l’erede Paola Chiama per prendere visione dei materiali, fotografarli, inventariarli, nonché predisporre uno studio di fattibilità per il progetto di digitalizzazione e catalogazione dell’archivio. L’erede ha poi deciso di donare l’archivio all’Ateneo di Siena, per mettere a disposizione della ricerca i materiale sonoro e fare sì che, grazie alla digitalizzazione, fosse possibile conservare e rendere fruibili le voci dei pazienti ricoverati nell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo.

La prima parte della donazione da parte dell’erede, avvenuta nel giugno 2017, consiste in una scatola contenente 36 audiocassette con le interviste realizzate ad Arezzo per Ci chiamavano matti (19 audiocassette), alcune interviste per La Resistenza taciuta (7 audiocassette) e altre non riferibili direttamente ad una specifica pubblicazione e di argomento diverso (10 audiocassette). Al momento della donazione il materiale è stato depositato ed è tuttora conservato presso l’Archivio storico dell’ex Ospedale Neuropsichiatrico di Arezzo, a cui è idealmente e strettamente legato.

Le audiocassette sono state digitalizzate. In un secondo momento Paola Chiama ha ceduto all’Università di Siena altre due scatole contenenti ciascuna 39 audiocassette con interviste riconducibili alla stesura dei volumi La Resistenza taciuta, Le donne di Ravensbrück, In guerra senza armi e altre interviste non riferibili ad una pubblicazione specifica.

Insieme al materiale audio l’erede ha consegnato all’archivio le trascrizioni autografe e dattiloscritte delle interviste per Ci chiamavano matti, alcuni diari e appunti relativi al viaggio di Anna Maria Bruzzone in Cina nel 1972.

Le audiocassette sono state digitalizzate grazie a finanziamenti stanziati dall’Ateneo e dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana. L’archivio è in corso di ordinamento.

NOTE SUL CONTENUTO

Bibliografia: R. Farina – A.M. Bruzzone, La Resistenza taciuta. Dodici vite di partigiane piemontesi, Milano, La pietra, 1976 (riedito da Bollati Boringhieri nel 2003 e 2016); L. Beccaria Rolfi – A.M. Bruzzone, Le donne di Ravensbrück. Testimonianze di deportate politiche italiane, Torino, Einaudi, 1978; A.M. Bruzzone, Ci chiamavano matti. Storie da un ospedale psichiatrico, Torino, Einaudi, 1979; A.M. Bruzzone, Le ricoverate negli ospedali psichiatrici di Gorizia (1968) e di Arezzo (1977), in Comune di Bologna – Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne, Fonti orali e politica delle donne: storie, ricerca, racconto. Materiali dell’incontro svoltosi a Bologna l’8-9 ottobre 1982, Bologna, Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne, quaderno, n.3, 1983, pp. 34-40; A.M. Bruzzone, Labirinti della memoria. Racconti dall’ospedale psichiatrico di Arezzo, in “Memoria”, n. 8, 1983, p. 85-100; A.M. Bruzzone – E. Chicco Vitzizzai, L’ esperienza letteraria: narrativa, poesia, teatro nell’età contemporanea (Antologia per il biennio delle scuole medie superiori), Milano, APE, Mursia, 1985; La vita offesa: storia e memoria dei lager nazisti nei racconti di duecento sopravvissuti , a cura di A. Bravo, D.e Jalla, con il contributo di A.M. Bruzzone, prefazione di P. Levi, Milano, Franco Angeli, 1986; Anna Maria Bruzzone, Testimoni dell’esperienza : i sopravvissuti ai campi di sterminio nel dialogo con le nuove generazioni, in ANED, Consiglio regionale del Piemonte, Storia vissuta: dal dovere di testimoniare alle testimonianze orali nell’insegnamento della storia della 2. guerra mondiale, interventi e relazioni di A. Agosti … \et al.! ; prefazione di Enzo Collotti, Milano : F. Angeli, 1988, pp. ??? (Atti del Convegno internazionale tenutosi a Torino il 21/22 novembre 1986); A.M. Bruzzone, Madri e figlie, in ANED, La deportazione femminile nei lager nazisti, a cura di L. Monaco, Milano, Franco Angeli, 1995; A. Bravo – A.M. Bruzzone, In guerra senza armi. Storie di donne 1940-45, Roma-Bari, Laterza, 1995; A.M. Bruzzone, I ritorni delle donne , in Il ritorno dai lager, a cura di P. Vaenti, Cesena, Il ponte vecchio, 1996; Un’etica della testimonianza. La memoria della deportazione femminile e Lidia Beccaria Rolfi, a cura di B. Maida, contributi A.M. Bruzzone, P. Di Cori, A. Dogliotti Marasso, L. Giacheri Fossati, R. Picchioni, N. Revelli, M. Rossi, C. Spagnuolo, B. Vasari, Milano, Franco Angeli, 1997 (Anna Maria Bruzzone intervista a Lidia Beccaria Rolfi); A.M. Bruzzone A. Fiore, Scopriamo la grammatica, A. Comunicazione B. Fonologia C. Morfologia, Bologna, Zanichelli, 2000; A.M. Bruzzone, Il ritorno dei deportati: le loro aspettative e risposte della società, in ANED, Lezioni sulla deportazione, a cura di G. Massariello Merzagora, Milano, Franco Angeli, [2004], pp. 43-56.

Su Anna Maria Bruzzone: S. Calamai, F. Biliotti, Le voci dei matti. Il ritrovamento dell’archivio sonoro di Anna Maria Bruzzone, in Baioni, M., Setaro, M. (a cura di), Asili della follia. Storie pratiche di liberazione nei manicomi toscani, Pisa, Pacini editore, 22-34; S. Calamai e M. Setaro, sPazzi sonori. L’archivio di Anna Maria Bruzzone come orecchio della memoria, in “MEFISTO”, 3(2), 2019, pp. 43-60; P. Vangelisti, C. Pesce, M. Setaro, G. Bianchini, L. Gigli, S. Calamai, Ritrovare voci: il lavoro intorno all’archivio Anna Maria Bruzzone, in Studi AISV 6, pp. 155-168. 

Campus del Pionta, Viale Luigi Cittadini, 33
52100 Arezzo - Italia
tel. 0575.926289

Responsabile: Eleonora Bassi (e-mail)