BIBLIOTECA DI AREA UMANISTICA - SIENA

Carlo Betocchi

Carlo Betocchi

Carlo Betocchi

Galleria

Firenze, 22 giugno 1961
Borgo Pinti 61

Carissimo Sandro,
se guardo la data, 18 Aprile – da me indicata sulla copertina – in cui ho ricevuto il tuo CORAGGIO DI VIVERE, inorridisco; siamo a più di due mesi. Ma IL PAESAGGIO DIPINTO io lo avevo letto e postillato (con certi segni di preferenza), quasi subito: solo che non me ne contentavo. […]

Stamani, con tutto l’agio, ci ho passato la mattinata; e ho visto come hai rimesso ordine nella disposizione dei quaderni […]. Sicché rilettura completa, e diligentissima, del nuovo volume gargantino: dalla quale, anche seguendo i segni semplici e doppi da me lasciati sull’indice, potrei trarti un rapido elenco delle mie preferenze, da lirica a lirica: per le quali dirò, limitandomi a IL PAESAGGIO DIPINTO, che con due punti ho segnato i versi a pagg. 112-13, 121, 122, 126 e 129.

Ma quel che più conta è il ritratto essenziale che tu hai disegnato della tua malinconia, della tua scienza della vita, della tua scelta, se così potesse dirsi di ciò che in realtà è l’accorgersi di essere stato scelto a un certo destino di cui ti vai rendendo conto passo dietro passo.

La necessità della raccolta in volume dei diversi quaderni con la esclusione del volume PER STRADE DI BOSCO E CITTA’ (che in parte potremmo chiamare sperimentale), risulta perciò all’evidenza ora che possiamo leggerli uno dopo l’altro, mostrandoci essi come la tua anima sia stata diligente nel registrare gli acquisti di conoscenza fatti nel campo della pietà verso la fatica di vivere.[…]

Comprensione e pietà che costituiscono il giudizio sulla vita cui la tua poesia giunge, così personalmente, in modo tanto diverso da Luzi o da me, ma sempre con tanto toscano realismo, e toscana poesia.

Abbiti dunque, caro Sandro, insieme con i doverosi ringraziamenti per il libro (ma bisognerà procurargli la tua firma se non una delle dediche passate), gli auguri e i rallegramenti che ti meriti, abbili di tutto cuore dal tuo

Aff. Carlo»

Carlo Betocchi, lettera dattiloscritta, BLF Fondo Parronchi Betocchi – Parronchi 1961.06.22

GRAZIE, BETOCCHI

Triste assillo dell’inutilità
ci tormenta da giovani.
Ricordo che davanti alle vetrine
di Seeber ero triste se pensavo:
poter essere lì con un libro
che dica qualcosa…
Perché questo inutile vagare?

Poi gli anni accelerarono
e non ci fu più modo
nell’orgasmo di far tutto, di sentirsi
inutile, piuttosto mi sentivo
– presuntuoso o illuso? –
non utile abbastanza…
Così il tempo ingannando
l’attività mi ha preso
e con sé giorno giorno mi trascina.

Quand’ecco apro un giornale e leggo
le poesie di Betocchi “diarietto invecchiando”.
Perdio, mi chiedo, dov’è più
la vera utilità?
Da quest’uomo che ha fede anche per me
il tormento dell’inutile rinasce.

Alessandro Parronchi, Grazie, Betocchi in Pietà dell’atmosfera, Milano, Garzanti, 1970, p.76